Flatpak porta le applicazioni stand-alone su GNU/Linux

Prima di darvi la notizia principale, andiamo a scoprire di che cosa si tratta. Sicuramente in questo momento molti di voi si staranno chiedendo: che cos’è Flatpak?

La risposta a questa domanda è molto semplice:

Flatpak, fino a maggio del 2016 veniva identificato con il nome xdg-app, altro non è che un sistema per la virtualizzazione delle applicazioni per l’ambiente desktop GNU/Linux.

L’obiettivo di xdg-app è quello di fornire una cassetta di sicurezza, cioè una sandbox, in cui gli utenti possono eseguire applicazioni forse non tanto pulite e magari da fonti sconosciute. In questo caso le applicazioni o i pacchetti software che vengono installati dovranno utilizzare chiamate a funzioni particolari fornite proprio da xdg-app per controllare i dispositivi hardware o accedere ai file dell’utente, quindi chi richiede i permessi o le autorizzazioni per l’esecuzione è xdg-app non l’applicazione o il pacchetto software.

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Oggi invece Flatpak si propone, non solo come una sandbox, ma anche come un nuovo framework per l’ambiente desktop GNU/Linux.

Si può dire che il progetto Flatpak vuole semplificare del tutto la vita degli sviluppatori. Infatti, come ben sapete ormai, la distribuzione delle applicazioni in ambiente GNU/Linux è un dolore continuo per gli sviluppatori. Questo perché le variabili in campo sono molte, questo perché ci troviamo davanti a:

  1. diverse distribuzioni GNU/Linux, che a loro volta sono divise in più versioni,
  2. ognuna delle distribuzioni GNU/Linux porta con se le proprie versioni delle librerie
  3. in più ogni distro GNU/Linux porta con se formati di packaging.

Quindi con Flatpak tutto ciò può cambiare. Infatti, utilizzando questo framework gli sviluppatori potranno distribuire la stessa dell’applicazione o pacchetto software su diverse distribuzioni GNU/Linux, incluse le versioni differenti.

In più nel passaggio da xdg-app a Flatpak il progetto è stato ripensato e riprogettato da zero, mettendo come punto cardine la sicurezza, in modo tale che le applicazioni restino isolate l’una dall’altra e dal sistema che le ospita.

Come funziona Flatpak?

Per spiegarvi meglio il funzionamento di Flatpak, non posso far altro che mostravi un piccolo schema, preso direttamente dal sito del progetto.

come funziona Flatpak

Ci troviamo davanti a un’applicazione o pacchetto software che gira all’interno di una sandbox, che al suo interno ha tutti i dati, il codice sorgente e le varie librerie, comprese le librerie di runtime. A questo punto la sandbox si occuperà di tutta la comunicazione tra il sistema operativo e il hardware. Quindi ecco che per ogni applicazione o pacchetto software vi sarà una sandbox dedicata, aumentato così notevolmente la sicurezza del sistema operativo e della macchina che lo ospita.

Tempi di esecuzione?

Vi sembrerà strano ma i tempi di esecuzione non subiranno nessuna influenza da parte della distribuzione GNU/Linux che utilizzate e tanto meno dalla tipologia di hardware.

Le librerie bundle?

Le dipendenze che non sono in una fase di esecuzione possono essere raggruppate come parte dell’applicazione stessa. Questo rende possibile l’utilizzo di dipendenze che non sono presenti in una determinata distribuzione o in una sua versione più obsoleta, ed è possibile utilizzare una versione diversa di una dipendenza da quello che è presente nella distribuzione GNU/Linux che si sta utilizzando.

Installare Flatpak

Attualmente potete installare Flatpak su moltissime distro come Debian, Ubuntu, Arch, Mageia e Fedora. Per esempio su Fedora 23 e la nuovissima versione Fedora 24, Flatpak è già disponibile nei repository, quindi con un semplice: sudo dnf install flatpak potete avviare l’installazione.

Per chi volesse leggere come si installa Flatpak su le altre distro, vi basta andare a questo indirizzo. Invece per chi volesse già documentarsi, per poter utilizzare questo framework per i propri progetti, la documentazione la trovate qui.

Conclusione:

Vi sembrerà stano, ma Flatpak è già utilizzato da alcuni progetti come: LibreOffice, GIMP e Inkscape, la lista completa la trovate qui. Prossimamente arriveranno anche altri pacchetti software che utilizzeranno questo nuovo framework.
Per il momento questo è tutto, continuate a seguirci da vicino per altre news e dettagli a riguardo. Invece se volete leggere il comunicato stampa, potete farlo qui.
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