Google BERT, il nuovo algoritmo di Google che rivoluziona il motore di ricerca

È giunta l’ora di parlare del nuovo algoritmo di Google, quello che rivoluzionerà il motore di ricerca più usato al mondo. Sto parlando di Google BERT, l’acronimo di Bidirectional Encoder Representations from Transformers. Quindi, mettiti comodo perché ci immergiamo subito nell’argomento. Quanto segue spero sarà di tuo gradimento, cercherò di spiegarlo in modo semplice e con qualche esempio. Sei pronto?

Che cos’è Google BERT?

Per me, ma anche per tantissimi esperti SEO del panorama italiano e non solo, Google BERT altro non è che il nome del nuovo algoritmo lanciato da Google. Già operativo negli USA, e presto anche in Italia, Google BERT è l’evoluzione e la continuazione del lavoro iniziato da Google nel lontano 2013, con Hummingbird. Tra i vari update di quest’ultimo, e il rilascio di Google BERT, nel 2015 c’è stato anche il rilascio dell’algoritmo denominato RankBrain.

Tutti questi algoritmi e i vari major update apportati, in questi anni hanno messo molta paura agli addetti ai lavori e non solo. Dopotutto, hanno rivoluzionato il mondo delle ricerche e portato il motore di ricerca marchiato Big G a fornire risposte sempre più performanti agli utenti.

Google BERT si spingerà oltre. Infatti, questo nuovo algoritmo è stato sviluppato per rispondere sia a query convenzionali che a richieste più complesse. Poiché numerose ricerche da smartphone o tablet avvengono attraverso assistenti virtuali, o dispositivi dedicati, come Google Home e Amazon Echo, le query complesse sono in forte aumento.

Google BERT sarà molto più intelligente rispetto ai fratelli che lo hanno preceduto. Infatti, si baserà su reti neurali, che aiuteranno le macchine a comprendere meglio il linguaggio umano. Dunque, BERT è il risultato di investimenti economici importanti da parte di Google, orientati verso l’intelligenza artificiale e al machine learning.

Insomma, la società di Mountain View si prefigge l’obiettivo di comprendere sempre meglio le query degli utenti e con Google BERT la strada è segnata. Questo per soddisfare le ricerche delle persone, che sono passate dall’uso di una o più parole chiave a una ricerca basata su un linguaggio naturale.

Quale è l’architettura di Google BERT?

Google BERT non è nato all’improvviso nelle oscure stanze degli ingegneri di Google, che lavorano allo sviluppo del motore di ricerca e al suo constante aggiornamento. Bensì, si basa su recenti lavori in fase di preformazione e rappresentazioni contestuali, tra cui l’apprendimento semi-supervisionato di Sequence Learning, Generative Pre-Training, elmo e ULMFit.

Lo so, dopo questa frase vorresti chiudere tutto e andare via, però no dai, resta qui e continua a leggere, prometto che non utilizzerò più paroloni grossi e spaventosi.

Ritornando a noi, a differenza di questi modelli dai nomi abominevoli, Google BERT è il primo a essere profondamente bidirezionale, basato sulla rappresentazione linguistica senza supervisione. Non solo è una tecnologia pre-addestrata utilizzando un corpus di testo semplice, come potrebbe essere quello offerto da Wikipedia.

Per dare un senso logico a quanto detto, di seguito puoi vedere lo schema dell’architettura della rete neurale di BERT, rispetto ai precedenti metodi di pre-training, contestuali e all’avanguardia, utilizzati fino ad oggi. Le frecce indicano il flusso di informazioni da uno strato all’altro. Le caselle verdi in alto indicano la rappresentazione contestualizzata finale di ogni parola di input.

Quello che vedi nello schema si può tradurre in questo modo: BERT è profondamente bidirezionale, OpenAI GPT è unidirezionale, mentre ELMo è poco bidirezionale. Insomma, c’è una profonda rivoluzione nei sistemi sviluppati e realizzati da Google per il suo motore di ricerca, soprattutto nell’apprendimento delle richieste degli utenti, per offrire risposte coerenti.

schema architettura Google BERT

Fonte immagine Google

Quello che vedete nello schema si può tradurre in questo modo: BERT è profondamente bidirezionale, OpenAI GPT è unidirezionale e ELMo è poco bidirezionale. Insomma, c’è una profonda rivoluzione nei sistemi sviluppati e realizzati da Google per il suo motore di ricerca, soprattutto nell’apprendimento delle richieste degli utenti per offrire risposte coerenti.

Ecco alcuni esempi più pratici sul funzionamento di Google BERT

Pandu Nayak, uno dei responsabili dietro al motore di Ricerca Google, ha fatto un piccolo esempio al pubblico quando ha presentato Google BERT, usando la frase “Can you get medicine for someone pharmacy?”. Tradotta letteralmente in italiano sarebbe “Puoi prendere medicine per qualcuno in farmacia?”.

Il vecchio sistema di ricerca di Google Search avrebbe considerato la frase come un gruppo indistinto di parole, restituendo le informazioni più vicine alla ricerca. Invece, il nuovo sistema sarà capace di capire il contesto della frase. Questo vuol dire che coglierà quel “for someone” esattamente con l’intento giusto: la possibilità di prendere delle medicine per qualcuno, che non siamo noi.

Google-BERT-nuovo-algoritmo

A sinistra potete vedere una ricerca eseguita prima dell’introduzione di BERT, mentre a destra potete vedere una ricerca eseguita dopo l’introduzione di BERT (fonte Google)

Per spiegarti come cambiano, o meglio, come vengono gestite le feature snippet con il nuovo algoritmo Google BERT, ti riporto lo stesso esempio fatto da Pandu Nayak.

Prendiamo la frase “Parking on a hill with no curb”, che tradotta letteralmente in italiano sarebbe “Parcheggio su una collina senza marciapiede”. Possiamo osservare come il sistema attuale si focalizzi di più sul termine curb, ignorando di fatto il termine no.

Google-BERT-query-parcheggio

A sinistra potete vedere una ricerca eseguita prima dell’introduzione di BERT, mentre a destra potete vedere una ricerca eseguita dopo l’introduzione di BERT (fonte Google)

Per capirci ancor meglio, il feature snippet a sinistra mostra le informazioni come se la ricerca fatta dall’utente chiedesse un parcheggio in colina, con marciapiede. In realtà la risposta giusta è quella a destra offerta con Google BERT attivo.

Per spiegarti il funzionamento del nuovo algoritmo Google BERT, ti faccio anche un altro esempio. Nelle SERP, che includevano un libro della categoria “young adult”, il sistema gestiva la richiesta e dava la risposta più in linea con le aspettative dell’utente. 

Google-BERT-query-book-for-adults

A sinistra potete vedere una ricerca eseguita prima dell’introduzione di BERT, mentre a destra potete vedere una ricerca eseguita dopo l’introduzione di BERT (fonte Google)

Adesso Google BERT collega meglio il termine “adulto” al contesto, restituendo un risultato migliore e più appropriato.

Quale sarà l’impatto di Google BERT sulle ricerche?

Questa è una di quelle domande a cui devo assolutamente rispondere. Stando alle affermazioni di Pandu Nayak, Goole BERT impatterà su circa il 10% delle ricerche effettuate negli USA in lingua inglese. Successivamente andrà a colpire altre lingue e nazioni.

Non solo, Pandu Nayak ha anticipato che il nuovo algoritmo Google BERT sarà capace di migliorare il sistema di ricerca in tutto il mondo. Infatti, secondo quanto sostiene, questo nuovo sistema, e tutte le tecnologie a esso collegate, hanno la potente caratteristica di prendere gli insegnamenti da una lingua e applicarli ad altre. Quindi, avremo risultati più pertinenti, più validi ed efficaci in tutte le lingue.

Cosa cambierà per chi si occupa di copywriting, o per quella che viene definita/indicata come tecnica SEO copywriting?

Anche questa è una delle domande a cui non si può negare una risposta: cosa cambierà per chi si occupa di quella che viene definita/indicata come tecnica SEO copywriting. Nulla, non cambierà nulla, come non è mai cambiato nulla in questi anni. Varie volte l’ho scritto e l’ho detto: non importa dove scrivi, l’importante è offrire qualità nei tuoi contenuti.

Sicuramente chi ha paura di Google BERT, sono coloro che oggi, come ieri, si focalizzano solo sulla tecnica di SEO copywriting, senza avere una minima idea di che cosa siano: search intent e keyword research.

Mentre coloro che hanno sempre cercato di realizzare contenuti di qualità, andando alla ricerca di keyword pertinenti e provando a capire l’intento di ricerca, continueranno a svolgere il loro lavoro senza rischiare di essere penalizzati.

Google BERT: come cambierà il search marketing?

In poche parole, il nuovo algoritmo Google BERT potrà prendere in considerazione l’intero contesto in cui viene utilizzata una parola, o meglio una long tail keyword. Ricostruendo e analizzando le altre parole presenti nella frase fornirà risposte pertinenti e sarà sempre più efficiente.

BERT non metterà in difficoltà nessuno, tranne coloro che si sono focalizzati su ottimizzazioni estreme di SEO on-Page e sulla realizzazione di contenuti per i motori di ricerca (si quei famosi SEO copywriter). Oltre a coloro che in questi ultimi 5 anni non hanno voluto capire, o non riescono ancora a capire, che i contenuti devono essere scritti per i lettori, non per i motori di ricerca. Sì, in questi casi Google BERT probabilmente farà una strage.

Invece, coloro che hanno avuto la pazienza di studiare le esigenze del proprio pubblico, analizzato le query e seguito le indicazioni dei vari professionisti SEO potranno dormire sonni tranquilli.

Se sei una persona che ha provato a incrociare i risultati offerti dai numerosi SEO tools (Google Serach Console, Google AdWords Keyword Planner, SEMrush, BuzzStream, Moz Pro, Ontolo, WooRank, SEOZoom e Varvy SEO Tool), allora possiamo parlare del perché il tuo sito sia stato punito da Google BERT o altri algoritmi. Diversamente, è meglio se ti rimetti a studiare, per capire come puoi migliorare la situazione del tuo sito.

Ricorda questa mia affermazione: Non importa dove scrivi, l’importante è offrire la qualità.

Conclusione

Mi auguro che questo cammino alla scoperta di Google BERT sia stato di tuo gradimento. Se hai domande da farmi sulla SEO, oppure su questo nuovo algoritmo, lascia un commento qui sotto.
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Link utilizzati come fonte e utili per apprendere qualcosa in più su Google BERT: 



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