Che cos’è e come si riduce il bounce rate?

Oggi volevo parlarvi di bounce rate, questo perché volevo aggiornare e riprendere in mano quello che è stato ed ancora un appuntamento dedicato al miglioramento della SEO del proprio sito. Sono sicuro che vi sarà capitato di leggere tra i dati e le varie statistiche offerte da Google Analytics la voce “bounce rate”, che tradotto in italiano vuol dire frequenza di rimbalzo.

Sostanzialmente, con questo dato Google Analytics va ad indicare la percentuale di volte (calcolata rispetto al totale delle visite) in cui l’utente abbandona il sito dopo aver preso visione di una sola pagina web entro pochi secondi (solitamente 30 secondi).

bounce rate Google Analytics

Quali possono essere i fattori che generano un’alto tasso di bounce rate?

Il valore che troviamo indicato con bounce rate si può verificare in casi come questi:

  • l’utente chiude il browser del proprio PC o device mobile
  • l’utente cambia l’URL del sito che sta visitando
  • l’utente clicca sul tasto per tornare indietro
  • l’utente clicca su un link esterno presente all’interno della pagina
  • l’utente non legge altre pagine all’interno del nostro sito per 30 min.

Esiste però a volte un fattore molto influente negli ultimi tempi che fa aumentare la frequenza di rimbalzo, cioè quando gli utenti abbandonando il sito e la pagina che stanno visitando perché percepiscono problemi di progettazione o di usabilità. Questo perché esistono tutt’oggi siti non sono del tutto compatibili e non lo sono per niente, con la tecnologia mobile. Stiamo parlando di tutti quei siti che non hanno un sito responsive oppure se lo è, la struttura del sito è talmente incasinata che l’utente non ci capisce più nulla e preferisce abbandonare il sito, per andare a visitare un altro sito che parla dello stesso argomento.

bounce rate sito web

Come si riduce il valore di bounce rate?

Per rispondere a questa domande, vi riportiamo una serie di accorgimenti, che dovreste utilizzare all’interno dei vostri progetti web, per far sì che la frequenza di rimbalzo diminuisca e gli utenti interagiscano di più con i vostri contenuti.

Lista della spesa:

  1. migliorare la struttura di link interni;
  2. rendere più leggibili i contenuti del vostro sito/blog/e-commerce;
  3. dividere contenuti molto lunghi in più post o più appuntamenti ben schedulati;
  4. puntare sulla qualità dei contenuti (meglio pochi, ma buoni);
  5. aggiungere diverse tipologie di contenuti, non essere monotematici;
  6. usare immagini di qualità e con le dimensioni giuste;
  7. sfruttare le infografiche nei propri post, meglio ancora se interattive;
  8. inserire la dove è possibile video oppure podcast;
  9. dovete migliorare title e description delle pagine che compongono il vostro progetto;
  10. promuovere la condivisione dei contenuti e invitare gli utenti a lasciare una propria impressione sul prodotto o sull’argomento;
  11. non riempire gli utenti di messaggi pop-up di tipo pubblicitario;
  12. suggerire agli utenti dei post correlati a quello che leggono;
  13. lavorare sulle giuste keyword può aiutare;
  14. offrire delle soluzioni per leggere il post in un secondo momento;
  15. generare/inserire contenuti sulle pagine che coinvolgano l’attenzione degli utenti: newsletter, download di PDF, etc;
  16. migliorare la velocità di caricamento (non più di 5 secondi, anche se Google dice 3 al massimo 4 secondi);
  17. usare sottotitoli più visibili (il famoso H2);
  18. capire il comportamento degli utenti grazie alle heatmap;
  19. analizzare e studiare la user experience con dei sondaggi;
  20. sfruttare le call to action;

Conclusione

Insomma questi sono i nostri consigli per migliorare e abbassare il bounce rate del vostro progetto web, sicuramente sono cose da mettere in pratica sin da subito. Se avete delle domande o vuole dei chiarimenti aspettiamo i vostri commenti qui sotto oppure se volete potete anche contattarci attraverso la nostra pagina contattaci.

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